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RADICI SONORE Parco delle Conifere di Ome

Parco delle Conifere di Ome

2013

RADICI SONORE Parco delle Conifere di Ome

RADICI SONORE | Parco delle Conifere di Ome In collaborazione con Massimiliano Boventi

Un'esperienza artistica può essere un aiuto per l'uomo verso la possibilità di una visione di se stessi e del mondo più ampia ed aperta alla diversità? Il pensiero tende a concentrarsi intorno a piccole sfere chiuse di interesse che escludono l'integrazione con l'alterità. Sfere che non tollerano spazi d'apertura. La nostra attenzione ricade su uno o pochi di questi ambiti

dove deve sempre succedere qualcosa, qualcosa che stupisce o qualcosa che appaghi le nostre aspettative.

Che si tratti di novità o di routine in fondo non cambia: dev'essere qualcosa che crediamo meriti la nostra attenzione. La naturale varietà e biodiversità del mondo viene pericolosamente appiattita dalla logica finalista dell'uomo che non riesce più a vedere la bellezza di ciò che lo circonda Come ci comportiamo di fronte all'evidenza che non tutto il mondo si riduce alla nostra sfera?

Questo concerto-non concerto vuole mettere in mostra questo: dare per poco tempo spazio ad un universo di molteplici suoni non controllabili in cui siamo immersi. Una realtà che non rientra del tutto nella nostra stretta sfera di interesse. Si tratta di un vero e proprio esercizio per l'attenzione di tipo molto diverso rispetto a quello abituale. Sentire un'armonia a cui partecipiamo, ma sulla quale non possiamo e non dobbiamo volere esercitare controllo è qualcosa di profondamente diverso rispetto al costruire e stabilire strutture e armonie, ed è un tipo d'esperienza artistica che può aiutarci ad aprire la mente.

Lo scopo del gioco è che questo momento di attenzione diversa da quella abituale apra la mente anche al di fuori dei confini di questo evento-non evento, che non sia solo un momento di svago artistico, ma uno sguardo verso un diverso tipo di concepire se stessi e il mondo. Capire che questo è un esercizio mentale che può accadere in ogni momento e ovunque e soprattutto cogliere la bellezza della metafora artistica che questo evento porta con sé, il che fondamentalmente significa, cogliere quanto un certo tipo d'arte possa essere d'aiuto a vivere meglio.

Testo: Massimiliano Boventi


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