RADICI SONORE Gamec, Bergamo
Gamec, Bergamo
2014
RADICI SONORE | GAMEC di Bergamo In collaborazione con Massimiliano Boventi
Al centro dell'evento sonorizzato c'è il concetto di “loop”, l'elemento della ripetizione inserito in svariate forme artistiche d'espressione; ma prima di arrivare alla ripetizione riteniamo indispensabile capire cosa possa essere un evento. Possiamo pensare per esempio ad uno spettacolo, ad una mostra, ad una passeggiata nel parco, ad un incontro, a stasera. In qualche misura l'evento è però sempre caratterizzato da un apice d'interesse che in qualche modo isola la situazione dall'esperienza ordinaria rendendola stra-ordinaria.
E la ripetizione? Sembrerebbe essere tutto il contrario, ciò che appartiene all'ordinarietà, alla consuetudine, alla noia, ciò che appunto non è evento perché non vi è nulla che possa corrispondere ad un picco d'interesse.
In un concerto ad esempio tutta l'attenzione è centrata su pochi elementi di grande interesse: l'esecuzione, la tecnica, la qualità del suono, la comodità dell'ambiente, ecc... In realtà, se si amplia di poco lo sguardo, l'esperienza riassunta in questa maniera risulta essere piuttosto limitata; c'è molto altro, molti suoni che ci sfuggono, che non appartengono ai parametri, alle regole dell'evento.
Il suono è anarchico, sfugge alla nostra schematizzazione, e si fa vivo in maniera fuggevole nella quotidianità, nell'esperienza di un ambiente, di una situazione.
L'autentico evento, quello sentito, non quello costruito, si manifesta improvvisamente in attimi di flusso quotidiano d'esperienza; attimi fuggevoli in cui si sente una forte energia intraducibile molto diversa rispetto a quella percepita in ciò che è organizzato e preparato.
Non è qualcosa che ha a che vedere con la soddisfazione, con la buona esecuzione, con l'ottimo risultato. Si tratta di puro accadimento in una costellazione d'esperienze.
Pensiamo a questo accadimento come ad un incontro, ad un intersecarsi casuale di elementi che ci circondano. Stasera qui in questa stanza una serie di suoni si ripeteranno in maniera ossessiva; questi suoni appartengono a questo ambiente: sono stati registrati, campionati tramite l'uso del computer e organizzati in sessioni differenti tra l'oro per struttura ritmica, timbrica, intensità, ecc, e poi restituiti all'ambiente stesso a cui appartengono.
Questi loop si ripetono in maniera “sfasata”, in modo che in certi attimi alcuni suoni tra loro si sovrappongano mentre altre volte risultino non coincidenti. In un certo senso si ripete sempre la stessa cosa, ma il risultato all'ascolto è sempre differente. Ci sono però questi momenti d'incontro, in cui l'intensità sonora aumenta a causa appunto dell'intersecarsi di suoni differenti e viene così innescato un suono che non appartiene allo stesso ambiente degli altri.
Vogliamo in questo modo mettere in luce il carattere dell'evento-accadimento all'interno di una situazione di continua ripetizione: in questo imprevedibile rincorrersi dei suoni in loop accadono situazioni di intensità variabili che non possono e non vogliono essere calcolate preventivamente; la cosa importante è mettere in luce che tutto ciò accade anche e soprattutto al di fuori di questa stanza, in ogni momento del vivere quotidiano, è sempre esperienza vitale e ricca di elementi imprevedibili; infondo questo evento vuole essere proprio un invito all'apertura verso il mondo, un tentativo di forma d'arte che fa luce sulla bellezza dell'ambiente che stiamo vivendo.
Testo: Massimiliano Boventi